venerdì 2 novembre 2018

Iscrizioni aperte, anche per quest’anno via Skype, ma…


Mi scuso. È un po’ di tempo che non pubblico articoli, ma gli impegni professionali di quest’anno mi hanno allontanato dal blog. Dal blog, ma non dagli impegni con le/i ragazze/i che vogliono affrontare il percorso concorsuale per la Scuola Militare, i cui genitori non hanno mai messo di chiamarmi, anche solo per avere qualche consiglio.

La novità, partita ormai due anni fa, di seguire i giovani concorrenti anche via Skype, sta avendo un gratificante riscontro. Partì a seguito delle richieste da parte di alcuni genitori che non riuscivano a trovare chi potesse seguire i loro figli in luoghi vicino a casa. Avevano e hanno ragione; sono poche le realtà che si dedicano a questa attività di preparazione, e difficilmente se ne possono trovare vicino casa; le chiamate mi sono arrivate da ogni parte d’Italia, da nord a sud.

Ci tengo però a puntualizzare alcune cose, che genitori e ragazze/i devono tenere ben presente. Le lezioni via Skype non hanno lo stesso effetto di quelle che faccio frontalmente nella zona in cui opero (Latina e Frosinone). Parlare con lo schermo del computer (anche se l’immagine è quella del formatore che in quel momento ti sta parlando), non è lo stesso che parlare con una persona che ti sta di fianco. Il rischio è la distrazione di chi dovrebbe ascoltare e seguirmi.

Osservando le/i ragazze/i che stanno dall’altra parte del mio schermo, noto spesso che il loro sguardo vaga per la stanza da dove si collegano (cameretta, cucina, salotto), e probabilmente anche per il fatto che vicino a loro ci sono “elementi di disturbo” che io non posso vedere perché fuori dal campo della videocamera, ma che sento perché c’è un microfono!

Intendo dire che non sono da sottovalutare gli elementi di disturbo. Anzi, sono particolarmente insidiosi per la buona riuscita del percorso formativo e di preparazione. Non mi riferisco, per esempio, al fratellino o sorellina che gioca (più o meno in silenzio) lì accanto, ma anche alla mamma che prepara silenziosamente da mangiare in cucina o al fratello/sorella che studiano in silenzio sulla scrivania accanto.

Se fossimo in una lezione frontale, nell’aula o nel locale della casa dove vado direttamente a dare le mie consulenze didattico-educative, saremmo soltanto io e l’allieva/o; senza nessuno che ci possa disturbare. È dunque importante che i genitori, ma le/gli stesse/i ragazze/i siano consapevoli di questo fatto e che collaborino affinché si creino le condizioni ottimali per un buon percorso formativo. Nel loro stesso interesse.

Contattatemi pure per le lezioni a distanza. La prima cosa che vi dirò sarà quella di verificare che abbiate gli spazi idonei, con la giusta e necessaria tranquillità per la/il ragazza/o che dovrò seguire. Se già adesso sapete di non poter creare queste condizioni, consiglio ai genitori di cercare altre soluzioni.

Nei prossimi articoli parlerò di come affrontare il percorso formativo e di come ragazze e ragazzi si devono preparare per affrontare i vari step previsti dal concorso.

Ricordo sempre che è fondamentale studiare a scuola; approfondire ciò che si studia. Informarsi anche sui fatti di attualità. Ragazze e ragazzi, soprattutto ampliate il vostro lessico (ho potuto constatare che quello dei giovani è piuttosto limitato) leggendo e andando a ricercare sui vocabolari il significato delle parole che non conoscete, senza ricorrere al “sentito dire” o alle vostre intuizioni.

La Scuola Militare non è un luogo per “giocare a fare i soldatini”, ma un luogo di studio che costa sacrificio. Riflettete bene su questa cosa, prima di affrontare il concorso. Non sono pochi le/i ragazze/i che lo vincono, e che solo dopo pochi giorni si ritirano perché la realtà in cui si ritrovano è molto diversa da quella che immaginavano.