mercoledì 19 ottobre 2016

La strana idea di voler andare alla Scuola Militare

Do per scontato che l’idea venga dagli stessi ragazzi, perché se sono solo i genitori a volerlo e fanno di tutto per convincere i figli, titubanti o addirittura contrari ad affrontare il concorso, già partiamo male.

Sì cari genitori, partite col piede sbagliato. Partecipare al concorso per la Scuola Militare, e ancor più frequentare quella Scuola, non è certo una passeggiata; tutt’altro.

Partecipare al concorso comporta un coinvolgimento emotivo importante per ragazze e ragazzi di 15/16 anni; è una prova importante, che sentono e vivono in maniera profonda, che ricorderanno per molto tempo e che, indipendentemente dall’esito, ne faranno tesoro per le esperienze future. Non è una cosa da poco.

Li vedo e li sento quando sono di fianco a me e ascoltano le mie indicazioni. Gli occhi brillano; la loro tensione si percepisce solo a guardarli (e me lo confermano i genitori). Li sento carichi, con una gran voglia di fare, di capire. E tutto questo quando al concorso mancano sì e no 60 giorni, e oltretutto il bando non è ancora stato pubblicato e quindi non ancora iscritti.

Andare a frequentare la Scuola Militare sarà per loro come entrare in un nuovo mondo, dove la vita è molto diversa da quella cui sono abituati. Sarà soprattutto un’importante esperienza di vita difficile da immaginare; e il fatto di aver avuto l’occasione di parlare con qualcuno che l’ha avuta e ha loro raccontato qualcosa, non è sufficiente; bisogna essere là, viverci.

Certamente, anche voi genitori siete convolti emotivamente. Guai se non lo fosse! E se a questo punto siete spaventati per quello che ho detto, o se al contrario pensate che abbia esagerato, significa che le informazioni che avete non sono complete.

Mandereste vostra/o figlia/o in un luogo che voi stessi non conoscete bene?

In un ambiente dove non sapete se la/il vostra/o ragazza/o sarà in grado di vivere lontano dalla famiglia?

Certo che no! Non voglio certo che vada a stare male!”. E ci mancherebbe altro!

Ecco, proprio per questi motivi è indispensabile che la voglia di affrontare il percorso concorsuale e il successivo percorso di studi alla Scuola Militare venga direttamente, e magari inaspettatamente, dalla/dal ragazza/o. Quasi tutti i genitori dei ragazzi che ho seguito, fra le prime cose che mi hanno detto è stato che sono rimasti stupiti dalla richiesta che “un giorno” la/il figlia/o ha fatto loro.

È a questo punto che la/il ragazza/o deve essere assecondata/o, guidata/o e seguito nella sua scelta, certamente dopo aver verificato con lei/lui che il desiderio sia scaturito da una corretta informazione e non da “sentiti dire” o peggio da semplice immaginazione.

Adesso che la/il ragazza/o ha espresso il desiderio, la giusta preoccupazione dei genitori (oltre a quella che già cominciano a pensare ai tre anni in cui la/lo vedranno solo durante le feste e le vacanze) è quella di come fare affinché raggiunga il suo obiettivo.

E qui veniamo al dunque. Cominciate ad informarvi da amici, conoscenti, ma (dato che la Scuola Militare non sono in tanti a conoscerla) soprattutto con internet; fate le vostre ricerche (magari notturne, perché non è bene che vostra/o figlia/o scopra che voi siete più in ansia di lei/lui) e molto probabilmente per voi comincia ad aprirsi un mondo.

Sarete andati sui siti del Ministero della Difesa, quindi a visitare quelli delle Scuole Militari, ma ci avrete capito poco.

A questo punto siete quindi obbligati a rivolgervi a chi ne sa o dovrebbe saperne di più, cioè a quelle scuole o istituti che preparano i ragazzi ai concorsi. A questo proposito ho già detto qualcosa in questo articolo: http://scuolamilitare.blogspot.it/2016/01/come-prepararsi-per-il-concorso-attenti.html

Più di qualcuno ha contattato e sta contattando anche me. Le cose che mi dicono i genitori con cui ho il piacere di parlare o di incontrare personalmente sono: che ho detto loro molte cose che non conoscevano (pur avendo già parlato con altri); che per certi versi li ho tranquillizzati; che si stupiscono del fatto che dico loro che ne riparleremo a gennaio (spiego anche il perché non ha senso e oltretutto sia controproducente iniziare a prepararsi mesi prima).

Ci sono altri argomenti che vengono trattati nel colloquio, ma quello che apprezzo di più è che le domande che fanno, la loro curiosità, tende a scoprire soprattutto la professionalità della persona cui si stanno rivolgendo e che potrebbe curare la formazione (loro dicono “fare lezione”, ma noi di IERF usiamo il termine “formazione” perché molto più adeguato al percorso che pensiamo) di loro figlia/o. Ho già spiegato in questo articolo cosa intendiamo per “consulenza formativa”: http://scuolamilitare.blogspot.it/2015/12/ciao-sono-mauriziogerardini-di-ierf.html

E se preferissi che mia/o figlia/o facesse tutto da solo?”. Liberissimo di farlo. Però non lasciare tua/o figlia/o proprio da solo, cerca almeno di seguirlo tu genitore! Se ne hai le capacità e soprattutto il tempo è sicuramente un’ottima cosa e tua/o figlia/o ne sarà certamente gratificato. Compra il libro, ma non lasciarla/o sola/o!!!

A questo proposito ti racconto cosa mi è accaduto lo scorso mese di maggio, in pieno periodo concorsuale.

Mi ha contattato con un messaggio sulla nostra pagina Facebook un ragazzo, che con un nome inventato chiamerò Alberto, disperato perché non era riuscito a passare le prove preliminari per una Scuola, che voleva qualche consiglio per poter superare i test per il concorso di altra Scuola Militare cui si era candidato (nota - ci si può iscrivere anche ai concorsi di tutte e tre le Scuole Militari: Esercito, Marina e Aeronautica).

Mi chiese anche se il testo su cui si stava preparando andasse bene. Il libro non era fra quelli che utilizzo io, gli indicai perciò quello che a mio giudizio avrebbe potuto aiutarlo meglio. Il problema però era che Alberto l’altra prova l’avrebbe avuta la settimana successiva. Non aveva certo molto tempo per prepararsi. Io non potevo aiutarlo (per problemi di tempo, oltre al fatto che ci dividevano alcune centinaia di chilometri) se non dargli la mia disponibilità per qualche suggerimento.

Nei colloqui che ho avuto, Alberto prima su Facebook e poi il padre telefonicamente mi dissero che non si erano rivolti a nessuno (non ho chiesto loro il perché; le motivazioni potevano essere tante), che avevano comprato il libro che gli avevano consigliato e si era messo a studiare ed esercitarsi da solo. Alberto ci aveva messo molto impegno, di questo ne sono sicuro perché da come parlava si capiva che era un ragazzo molto determinato. Nonostante tutto ciò, però, la prova del primo concorso non la superò perché il punteggio era stato veramente molto basso. Ecco perché stava chiedendo il mio aiuto.

Secondo voi, Alberto è riuscito a superare almeno la seconda prova? Purtroppo no.

Ci mancherebbe che il solo fatto di avergli suggerito un altro libro e avergli dato alcuni suggerimenti, anche scritti, tre giorni prima della prova sarebbe stato sufficiente a cambiare drasticamente la sua formazione.
Mi è dispiaciuto tanto. Lui e i genitori mi ringraziarono comunque per la disponibilità e Alberto mi disse che ci avrebbe riprovato con l’Accademia.

Un caro abbraccio ad “Alberto”. Chissà, se leggerà questo articolo probabilmente si riconoscerà.

In questi giorni sto ricevendo mail e telefonate da tutta Italia, di genitori che mi chiedono informazioni sul concorso, sulla Scuola Militare, sulla mia consulenza formativa. Ne approfitto qui per scusarmi ancora con loro per il tempo che li tengo al telefono per rispondere alle loro domande e per spiegare anche quello che non è venuto loro in mente di chiedermi.
State diventando tanti.

Grazie per la fiducia.

scuolamilitare@ierf.it