Do per scontato che l’idea venga dagli stessi ragazzi,
perché se sono solo i genitori a volerlo e fanno di tutto per convincere i
figli, titubanti o addirittura contrari ad affrontare il concorso, già partiamo
male.
Sì cari genitori, partite col piede sbagliato.
Partecipare al concorso per la Scuola Militare, e ancor più frequentare quella
Scuola, non è certo una passeggiata; tutt’altro.
Partecipare al concorso comporta un coinvolgimento
emotivo importante per ragazze e ragazzi di 15/16 anni; è una prova importante,
che sentono e vivono in maniera profonda, che ricorderanno per molto tempo e
che, indipendentemente dall’esito, ne faranno tesoro per le esperienze future.
Non è una cosa da poco.
Li vedo e li sento quando sono di fianco a me e ascoltano
le mie indicazioni. Gli occhi brillano; la loro tensione si percepisce solo a
guardarli (e me lo confermano i genitori). Li sento carichi, con una gran
voglia di fare, di capire. E tutto questo quando al concorso mancano sì e no 60
giorni, e oltretutto il bando non è ancora stato pubblicato e quindi non ancora
iscritti.
Andare a frequentare la Scuola Militare sarà per loro
come entrare in un nuovo mondo, dove la vita è molto diversa da quella cui sono
abituati. Sarà soprattutto un’importante esperienza di vita difficile da
immaginare; e il fatto di aver avuto l’occasione di parlare con qualcuno che l’ha
avuta e ha loro raccontato qualcosa, non è sufficiente; bisogna essere là,
viverci.
Certamente, anche voi genitori siete convolti
emotivamente. Guai se non lo fosse! E se a questo punto siete spaventati per
quello che ho detto, o se al contrario pensate che abbia esagerato, significa
che le informazioni che avete non sono complete.
Mandereste vostra/o figlia/o in un luogo che voi stessi
non conoscete bene?
In un ambiente dove non sapete se la/il vostra/o
ragazza/o sarà in grado di vivere lontano dalla famiglia?
“Certo che no! Non
voglio certo che vada a stare male!”. E ci mancherebbe altro!
Ecco, proprio per questi motivi è indispensabile che la
voglia di affrontare il percorso concorsuale e il successivo percorso di studi
alla Scuola Militare venga direttamente, e magari inaspettatamente, dalla/dal
ragazza/o. Quasi tutti i genitori dei ragazzi che ho seguito, fra le prime cose
che mi hanno detto è stato che sono rimasti stupiti dalla richiesta che “un
giorno” la/il figlia/o ha fatto loro.
È a questo punto che la/il ragazza/o deve essere
assecondata/o, guidata/o e seguito nella sua scelta, certamente dopo aver
verificato con lei/lui che il desiderio sia scaturito da una corretta
informazione e non da “sentiti dire” o peggio da semplice immaginazione.
Adesso che la/il ragazza/o ha espresso il desiderio, la
giusta preoccupazione dei genitori (oltre a quella che già cominciano a pensare
ai tre anni in cui la/lo vedranno solo durante le feste e le vacanze) è quella
di come fare affinché raggiunga il suo obiettivo.
E qui veniamo al dunque. Cominciate ad informarvi da amici,
conoscenti, ma (dato che la Scuola Militare non sono in tanti a conoscerla)
soprattutto con internet; fate le vostre ricerche (magari notturne, perché non
è bene che vostra/o figlia/o scopra che voi siete più in ansia di lei/lui) e
molto probabilmente per voi comincia ad aprirsi un mondo.
Sarete andati sui siti del Ministero della Difesa, quindi
a visitare quelli delle Scuole Militari, ma ci avrete capito poco.
A questo punto siete quindi obbligati a rivolgervi a chi
ne sa o dovrebbe saperne di più, cioè a quelle scuole o istituti che preparano
i ragazzi ai concorsi. A questo proposito ho già detto qualcosa in questo
articolo: http://scuolamilitare.blogspot.it/2016/01/come-prepararsi-per-il-concorso-attenti.html
Più di qualcuno ha contattato e sta contattando anche me.
Le cose che mi dicono i genitori con cui ho il piacere di parlare o di
incontrare personalmente sono: che ho detto loro molte cose che non conoscevano
(pur avendo già parlato con altri); che per certi versi li ho tranquillizzati;
che si stupiscono del fatto che dico loro che ne riparleremo a gennaio (spiego
anche il perché non ha senso e oltretutto sia controproducente iniziare a
prepararsi mesi prima).
Ci sono altri argomenti che vengono trattati nel
colloquio, ma quello che apprezzo di più è che le domande che fanno, la loro
curiosità, tende a scoprire soprattutto la professionalità della persona cui si
stanno rivolgendo e che potrebbe curare la formazione (loro dicono “fare
lezione”, ma noi di IERF usiamo il termine “formazione” perché molto più
adeguato al percorso che pensiamo) di loro figlia/o. Ho già spiegato in questo
articolo cosa intendiamo per “consulenza formativa”: http://scuolamilitare.blogspot.it/2015/12/ciao-sono-mauriziogerardini-di-ierf.html
“E se preferissi
che mia/o figlia/o facesse tutto da solo?”. Liberissimo di farlo. Però non
lasciare tua/o figlia/o proprio da solo, cerca almeno di seguirlo tu genitore!
Se ne hai le capacità e soprattutto il tempo è sicuramente un’ottima cosa e
tua/o figlia/o ne sarà certamente gratificato. Compra il libro, ma non
lasciarla/o sola/o!!!
A questo proposito ti racconto cosa mi è accaduto lo scorso
mese di maggio, in pieno periodo concorsuale.
Mi ha contattato con un messaggio sulla nostra pagina Facebook
un ragazzo, che con un nome inventato chiamerò Alberto, disperato perché non
era riuscito a passare le prove preliminari per una Scuola, che voleva qualche
consiglio per poter superare i test per il concorso di altra Scuola Militare
cui si era candidato (nota - ci si può iscrivere anche ai concorsi di tutte e
tre le Scuole Militari: Esercito, Marina e Aeronautica).
Mi chiese anche se il testo su cui si stava preparando
andasse bene. Il libro non era fra quelli che utilizzo io, gli indicai perciò quello
che a mio giudizio avrebbe potuto aiutarlo meglio. Il problema però era che
Alberto l’altra prova l’avrebbe avuta la settimana successiva. Non aveva certo
molto tempo per prepararsi. Io non potevo aiutarlo (per problemi di tempo, oltre
al fatto che ci dividevano alcune centinaia di chilometri) se non dargli la mia
disponibilità per qualche suggerimento.
Nei colloqui che ho avuto, Alberto prima su Facebook e
poi il padre telefonicamente mi dissero che non si erano rivolti a nessuno (non
ho chiesto loro il perché; le motivazioni potevano essere tante), che avevano
comprato il libro che gli avevano consigliato e si era messo a studiare ed
esercitarsi da solo. Alberto ci aveva messo molto impegno, di questo ne sono
sicuro perché da come parlava si capiva che era un ragazzo molto determinato.
Nonostante tutto ciò, però, la prova del primo concorso non la superò perché il
punteggio era stato veramente molto basso. Ecco perché stava chiedendo il mio
aiuto.
Secondo voi, Alberto è riuscito a superare almeno la
seconda prova? Purtroppo no.
Ci mancherebbe che il solo fatto di avergli suggerito un
altro libro e avergli dato alcuni suggerimenti, anche scritti, tre giorni prima
della prova sarebbe stato sufficiente a cambiare drasticamente la sua formazione.
Mi è dispiaciuto tanto. Lui e i genitori mi ringraziarono
comunque per la disponibilità e Alberto mi disse che ci avrebbe riprovato con
l’Accademia.
Un caro abbraccio ad “Alberto”.
Chissà, se leggerà questo articolo probabilmente si riconoscerà.
In questi giorni sto ricevendo mail e telefonate da tutta
Italia, di genitori che mi chiedono informazioni sul concorso, sulla Scuola
Militare, sulla mia consulenza formativa. Ne approfitto qui per scusarmi ancora
con loro per il tempo che li tengo al telefono per rispondere alle loro domande
e per spiegare anche quello che non è venuto loro in mente di chiedermi.
State diventando tanti.