Mi scuso. È un
po’ di tempo che non pubblico articoli, ma gli impegni professionali di quest’anno
mi hanno allontanato dal blog. Dal blog, ma non dagli impegni con le/i
ragazze/i che vogliono affrontare il percorso concorsuale per la Scuola
Militare, i cui genitori non hanno mai messo di chiamarmi, anche solo per avere
qualche consiglio.
La novità,
partita ormai due anni fa, di seguire i giovani concorrenti anche via Skype,
sta avendo un gratificante riscontro. Partì a seguito delle richieste da parte
di alcuni genitori che non riuscivano a trovare chi potesse seguire i loro
figli in luoghi vicino a casa. Avevano e hanno ragione; sono poche le realtà
che si dedicano a questa attività di preparazione, e difficilmente se ne
possono trovare vicino casa; le chiamate mi sono arrivate da ogni parte d’Italia,
da nord a sud.
Ne parlai in
questo articolo: http://scuolamilitare.blogspot.com/2017/12/iscrizioni-aperte-ricominciamo-anche-on.html
Ci tengo
però a puntualizzare alcune cose, che genitori e ragazze/i devono tenere ben
presente. Le lezioni via Skype non hanno lo stesso effetto di quelle che faccio
frontalmente nella zona in cui opero (Latina e Frosinone). Parlare con lo
schermo del computer (anche se l’immagine è quella del formatore che in quel
momento ti sta parlando), non è lo stesso che parlare con una persona che ti
sta di fianco. Il rischio è la distrazione di chi dovrebbe ascoltare e seguirmi.
Osservando le/i
ragazze/i che stanno dall’altra parte del mio schermo, noto spesso che il loro
sguardo vaga per la stanza da dove si collegano (cameretta, cucina, salotto), e
probabilmente anche per il fatto che vicino a loro ci sono “elementi di
disturbo” che io non posso vedere perché fuori dal campo della videocamera, ma che sento perché c’è un microfono!
Intendo dire
che non sono da sottovalutare gli elementi di disturbo. Anzi, sono
particolarmente insidiosi per la buona riuscita del percorso formativo e di
preparazione. Non mi riferisco, per esempio, al fratellino o sorellina che
gioca (più o meno in silenzio) lì accanto, ma anche alla mamma che prepara silenziosamente
da mangiare in cucina o al fratello/sorella che studiano in silenzio sulla
scrivania accanto.
Se fossimo in
una lezione frontale, nell’aula o nel locale della casa dove vado direttamente
a dare le mie consulenze didattico-educative, saremmo soltanto io e l’allieva/o;
senza nessuno che ci possa disturbare. È dunque importante che i genitori, ma
le/gli stesse/i ragazze/i siano consapevoli di questo fatto e che collaborino affinché
si creino le condizioni ottimali per un buon percorso formativo. Nel loro
stesso interesse.
Contattatemi
pure per le lezioni a distanza. La prima cosa che vi dirò sarà quella di
verificare che abbiate gli spazi idonei, con la giusta e necessaria
tranquillità per la/il ragazza/o che dovrò seguire. Se già adesso sapete di non
poter creare queste condizioni, consiglio ai genitori di cercare altre
soluzioni.
Nei prossimi
articoli parlerò di come affrontare il percorso formativo e di come ragazze e
ragazzi si devono preparare per affrontare i vari step previsti dal concorso.
Ricordo sempre
che è fondamentale studiare a scuola; approfondire ciò che si studia. Informarsi
anche sui fatti di attualità. Ragazze e ragazzi, soprattutto ampliate il vostro
lessico (ho potuto constatare che quello dei giovani è piuttosto limitato)
leggendo e andando a ricercare sui vocabolari il significato delle parole che
non conoscete, senza ricorrere al “sentito dire” o alle vostre intuizioni.
La Scuola
Militare non è un luogo per “giocare a fare i soldatini”, ma un luogo di studio che costa sacrificio.
Riflettete bene su questa cosa, prima di affrontare il concorso. Non sono pochi
le/i ragazze/i che lo vincono, e che solo dopo pochi giorni si ritirano perché
la realtà in cui si ritrovano è molto diversa da quella che immaginavano.